La terapia del Rimedio Cognitivo si occupa di allenare alcune funzioni cognitive basilari della mente (memoria, attenzione, pianificazione etc…) che, a causa di patologie psichiatriche pregresse o intercorrenti, si sono deteriorate. Sempre più vi sono riscontri nella letteratura scientifica internazionale ma soprattutto nella pratica clinica quotidiana, della presenza di questo tipo di deficit non solo nelle patologie psichiche normalmente considerata più gravi, come la schizofrenia ed altre psicosi, ma anche in altre patologie, come forme depressive non psicotiche, disturbi del comportamento alimentare o disturbi di personalità.
Il deficit cognitivo ha un impatto importante sul funzionamento sociale della persona che ne è affetta, risultando spesso alla base delle difficoltà che la persona può incontrare sia nella sfera delle relazioni interpersonali che in quella del lavoro.
La terapia consiste nell’esercitare le funzioni deficitarie con specifici esercizi, che possono essere svolti in modalità “carta e penna” oppure, ormai sempre più frequentemente, con mezzi digitali.
L’obiettivo non è soltanto quello di recuperare la funzionalità perduta o addirittura migliorarla rispetto al funzionamento precedente, ma è anche quello di giungere ad un miglioramento del funzionamento negli ambiti delle relazioni interpersonali e del lavoro o dello studio.
Quello che è importante considerare è che il pacchetto di esercizi da svolgere non deve essere generico ma deve essere mirato a riabilitare le funzioni carenti, esattamente come in una fisioterapia si va a lavorare sui gruppi muscolari, sulle articolazioni che sono alla base del problema clinico manifestato.
Quindi come per la fisioterapia non vale l’invito generico a fare più movimento, quando ci si trova di fronte ad un problema specifico, così nell’ambito psichiatrico e del rimedio cognitivo, è importante che: 1) il deficit sia accuratamente valutato (attraverso tests appositi) e 2) che venga messo a punto un pacchetto di esercizi che per qualità e grado di difficoltà, tenga conto del grado specifico di deficit riscontrato e della giusta progressione.
come si accede alla terapia del rimedio cognitivo?
Di norma si accede ad un progetto di rimedio cognitivo all’interno di un progetto terapeutico – riabilitativo in atto presso il servizio di salute mentale dal quale il paziente è preso in carico. Questo non esclude che il paziente stesso o i familiari possano, sulla base di loro osservazioni e considerazioni, chiedere di accedere a questo tipo di trattamento e ne possano discutere con il medico, lo psicologo, l’infermiere, l’operatore o l’educatore di riferimento.