L’epidemia con cui l’umanità intera si sta confrontando, con tutte le sue conseguenze, dirette (la morbilità e la mortalità indotte dalla malattia) ed indirette (le misure di contenimento della epidemia con le conseguenze sul piano sociale ed economico), mettono in luce caratteristiche positive e negative del funzionamento mentale degli esseri umani.

Uno degli aspetti poco costruttivi che si osservano in questi tempi, è relativo al modo di ragionare degli esseri umani. Gli studi di psicologia cognitiva ci insegnano che gli esseri umani, quando si tratta di prendere decisioni, tendono a ragionare utilizzando solo di rado i principi della logica e del calcolo delle probabilità, avvalendosi piuttosto, in prevalenza di euristiche, che, in parole semplici, potremmo definire delle scorciatoie. Queste scorciatoie però spesso sono gravate da dei bias, come si dice in linguaggio tecnico, ovvero dei vizi sistematici, degli errori logici o dei clamorosi misconoscimenti del calcolo delle probabilità.